martedì 22 novembre 2011

"L'esprit de loi di Berlusconi"




di Stefano Patania

Ricordate il buon Charles-Louis de Secondat, barone de La Brède et de Montesquieu?

Certamente lo avrete incontrato nei libri.

Separazione dei poteri e balance of powers sono i punti fondamentali della sua Teoria sullo Stato.

“Lo Spirito delle leggi”, scritto da Montequieu, sancisce definitivamente la tripartizione dei poteri, legislativo, esecutivo e giudiziario, in capo ad organi (istituzioni) diverse, in modo da garantirne l'indipendenza delle competenze.

In altre parole: il Parlamento deve fare le leggi, il Governo deve permetterne l'esecuzione e la Magistratura deve punire chi non le rispetta.

I tre organi devono inoltre “controllarsi” reciprocamente affinchè nessuno tenti di abusare del suo potere, prevaricando gli altri.

E se Montesquieu potesse rivivere oggi,magari in Italia, come reagirebbe davanti al passionale rapporto tra Silvio Berlusconi e i Magistrati?

Come tutti sappiamo, l'ex Premier è stato giudicato, dai suoi, un perseguitato dai Pubblici Ministeri e dai Giudici, colpevoli di abusare del potere d'indagine nei suoi confronti.

Dichiarazioni di ogni genere Berlusconi ha rilasciato per difendersi,non limitandosi a decantare la sua innocenza, ma affermando che i Magistrati sono accaniti nei suoi confronti perchè lo vogliono fuori e perchè sono di sinistra (comunisti per la precisione).

Pur potendo avere le sue ragioni in realtà il Cavaliere ha continuamente delegittimato un altro potere dello Stato, che cerca legittimamente, invece, di esercitare le sue funzioni; indagare laddove vi siano indizi o presunzioni di colpevolezza. Perchè per un cittadino questo dovrebbe valere e per il proprietario di Mediaset,Presidente del Consiglio (a quel tempo), no?

Alla faccia dell'Articolo 3 della Costituzione che sancisce l'eguaglianza dei cittadini tutti davanti alla legge.

Diverse sono le proposte di legge che il Governo Berlusconi quater ha cercato di far approvare dal Parlamento per potere finalmente mettere il bavaglio alla Giustizia,e salvare Berlusconi.

Il Lodo Alfano è il primo tentativo: sospensione dei processi penali nei confronti delle quattro cariche più alte dello Stato (Presidente della Repubblica,Presidenti di Camera e Senato e il Presidente del Consiglio), accompagnate da altre disposizioni di minore rilevanza.

Sappiamo com'è finita; la Corte Costituzionale,dopo aver ricevuto il dubbio di costituzionalità dal P.M. De Pasquale, della Legge rispettivamente per il processo dei diritti tv di Mediaset ed il processo Mils (il cui corrotto, Mils appunto, è stato condannato, mentre il corruttore, Berlusconi, no), giudica il lodo Alfano incostituzionale.

Segue la prescrizione breve, il cui disegno di legge viene presentato da Alfano come una riforma necessaria per rendere più efficace l'apparato giuridico. In realtà si tratta di accorciare i tempi di prescrizione per gli imputati incensurati nei processi di primo grado.

Il Consiglio Superiore della Magistratura parla di amnistia travestita e di tantissime vittime di reato che non avranno giustizia.

Le intercettazioni diventano infine il bersaglio dell'ultimo periodo; dopo il caso Lavitola e Tarantini, il Cavaliere ha insistito affinchè la Magistratura venisse limitata nell'uso delle intercettazioni telefoniche. Molti esponenti del Pdl hanno cercato di manipolare l'avvenuto attaccando i Pm di aver violato la Costituzione che prevede per i parlamentari l'Autorizzazione a procedere per le intercettazioni; in sostanza,per procedere alla sottoposizione ad interecettazioni di un parlamentare, il Magistrato deve farne richiesta alla Camera di appartenenza,che dovrà procedere al voto.

Ma i furbetti seguaci di Berlusconi sanno bene che i Pubblici Ministeri non hanno intercettato direttamente il Cavaliere, perchè non gli è concesso, ma indirettamente dal telefono di Lavitola.

A conclusione di tutto questo, come è possibile accettare che in uno Stato democratico di diritto, una delle più alte cariche si permetta di delegittimare, di tentare di ostacolare e prevaricare il potere detenuto da un altro organo, che sta legittimamente esercitando le sue funzioni?

Immaginiamo come avrebbe reagito Montesquieu.

Certo, se Silvio gli avesse mai permesso di diffondere l'Esprit de loi(spirito delli leggi).