di Ketty Iannantuono
In Italia, trovare lavoro è complicato.
Se sei giovane (tra i 15 ed i 34 anni), ti trovi di fronte a difficoltà ancora maggiori.
Se sei donna, dovrai fare i conti con la discriminazione di genere –purtroppo un problema tutt’altro che risolto.
Se sei nato nella zona dell’Italia settentrionale (meglio ancora se nel Nordest), potrai contare su qualche chance in più (il 37,2% delle possibilità, secondo i dati del 2010). Se, invece, non solo hai commesso il peccato originale di essere meridionale ma, oltretutto, ti ostini a non voler emigrare dalla tua terra d’origine, allora troverai sicuramente più ostacoli nella tua strada d’accesso al mondo del lavoro (anche se, in tal caso, sei tu che te la stai cercando!); nel Mezzogiorno, infatti, le probabilità di occupazione entro un anno scendono fino al 21,3% -sempre per quanto riguarda lo stesso 2010.
Se sei un disoccupato e hai oltrepassato la fatidica soglia dei 35 anni, mettitela in tasca: la tua ricerca sarà un’impresa. Chi ha più difficoltà ad inserirsi –o a reinserirsi- nel mondo del lavoro, infatti, sono spesso proprio gli adulti: persone che magari hanno lavorato anche a lungo e che in seguito hanno perso il loro impiego.
Se ti fai prendere dallo sconforto e smetti di cercare un impiego, non pensare di essere originale: nel 2010, secondo dati diffusi da Il Sole 24 Ore, gli inattivi che non cercano più un impiego ma sono disponibili a lavorare erano pari a 2 milioni 764mila unità e sei su dieci erano donne.
Fino a pochi anni fa, in realtà, l’occupazione italiana, nel complesso, contava un positivo dell’1,1% in più rispetto alle annate precedenti (questo nel periodo dal 2005 al 2008). Contemporaneamente, però, l’occupazione giovanile calava dell’1,9%. Per giungere a dati più aggiornati, nel biennio seguente, quello che arriva al 2010, l’occupazione dei ragazzi fino ai 34 anni scendeva ancora di una percentuale che varia dal -6,8% al -5,6% (rispetto al 2008); inoltre, dal 2009, anche l’occupazione totale aveva preso a scendere, registrando un -1,6% (al quale andrebbe poi aggiunto il calo del -0,7% registrato nell’anno seguente). La disoccupazione giovanile, insomma, è stata talmente elevata da assorbire la piccola percentuale di incremento degli occupati tra gli over 34. Da un rapporto della Banca d’Italia emerge che nel nostro Paese, l’anno scorso, un disoccupato trovava lavoro entro un anno con la probabilità del 26,7%. – appena due anni prima, lo stesso dato era ben più alto, e cioè pari al 33,5%.
La probabilità di trovare lavoro entro un anno, in sostanza, è pari a circa una su quattro. Se la vostra cerchia di amici più stretti comprende almeno tre persone, sappiate che, statisticamente, ad uno di voi toccherà pagare da bere agli altri tre disgraziati per almeno un anno. Nel caso in cui tocchi a voi offrire, vi troverete davanti ad una scelta difficile: consigliare ai vostri amici di cambiare Paese oppure smettere di frequentarli.
Se sei giovane (tra i 15 ed i 34 anni), ti trovi di fronte a difficoltà ancora maggiori.
Se sei donna, dovrai fare i conti con la discriminazione di genere –purtroppo un problema tutt’altro che risolto.
Se sei nato nella zona dell’Italia settentrionale (meglio ancora se nel Nordest), potrai contare su qualche chance in più (il 37,2% delle possibilità, secondo i dati del 2010). Se, invece, non solo hai commesso il peccato originale di essere meridionale ma, oltretutto, ti ostini a non voler emigrare dalla tua terra d’origine, allora troverai sicuramente più ostacoli nella tua strada d’accesso al mondo del lavoro (anche se, in tal caso, sei tu che te la stai cercando!); nel Mezzogiorno, infatti, le probabilità di occupazione entro un anno scendono fino al 21,3% -sempre per quanto riguarda lo stesso 2010.
Se sei un disoccupato e hai oltrepassato la fatidica soglia dei 35 anni, mettitela in tasca: la tua ricerca sarà un’impresa. Chi ha più difficoltà ad inserirsi –o a reinserirsi- nel mondo del lavoro, infatti, sono spesso proprio gli adulti: persone che magari hanno lavorato anche a lungo e che in seguito hanno perso il loro impiego.
Se ti fai prendere dallo sconforto e smetti di cercare un impiego, non pensare di essere originale: nel 2010, secondo dati diffusi da Il Sole 24 Ore, gli inattivi che non cercano più un impiego ma sono disponibili a lavorare erano pari a 2 milioni 764mila unità e sei su dieci erano donne.
Fino a pochi anni fa, in realtà, l’occupazione italiana, nel complesso, contava un positivo dell’1,1% in più rispetto alle annate precedenti (questo nel periodo dal 2005 al 2008). Contemporaneamente, però, l’occupazione giovanile calava dell’1,9%. Per giungere a dati più aggiornati, nel biennio seguente, quello che arriva al 2010, l’occupazione dei ragazzi fino ai 34 anni scendeva ancora di una percentuale che varia dal -6,8% al -5,6% (rispetto al 2008); inoltre, dal 2009, anche l’occupazione totale aveva preso a scendere, registrando un -1,6% (al quale andrebbe poi aggiunto il calo del -0,7% registrato nell’anno seguente). La disoccupazione giovanile, insomma, è stata talmente elevata da assorbire la piccola percentuale di incremento degli occupati tra gli over 34. Da un rapporto della Banca d’Italia emerge che nel nostro Paese, l’anno scorso, un disoccupato trovava lavoro entro un anno con la probabilità del 26,7%. – appena due anni prima, lo stesso dato era ben più alto, e cioè pari al 33,5%.
La probabilità di trovare lavoro entro un anno, in sostanza, è pari a circa una su quattro. Se la vostra cerchia di amici più stretti comprende almeno tre persone, sappiate che, statisticamente, ad uno di voi toccherà pagare da bere agli altri tre disgraziati per almeno un anno. Nel caso in cui tocchi a voi offrire, vi troverete davanti ad una scelta difficile: consigliare ai vostri amici di cambiare Paese oppure smettere di frequentarli.