venerdì 25 novembre 2011

La politica dell'informazione


di Raffaella Alladio

Quattro milioni di euro non sono bastati a far tornare i conti del quotidiano La Padania. Questa la cifra introitata dal giornale leghista come contributo legalmente dovuto ai fogli di Partito; più svariati "spiccioli" elargiti al giornale direttamente dal Carroccio. Circa un milione di euro l'ammontare del debito che, si legge nella relazione di bilancio, sembra dovuto ad un calo delle vendite e della pubblicità. La mancanza della monetina per l'acquisto del quotidiano pare un po' flebile come giustificazione al calo delle vendite; meno la mancanza di credibilità che l'organo informativo La Padania ha costruito negli ultimi anni nel tentativo un po' grottesco di sostenere ogni tipologia di scelta compiuta dal Partito. La necessità di sostenere un governo a tutti i costi ha portato il Carroccio, trascinando il suo giornale rappresentante, nel vortice della politica interessata e mafiosa, totalmente volta al benessere dei propri membri e assolutamente lontana da quel popolo semplice che aveva letto, agli esordi, una voglia di cambiamento, anche se estemporanea, e di rivalutazione di valori un po' provincialisti ma sani nel movimento leghista. Il popolo semplice ha semplicemente abbandonato il carro, o meglio il Carroccio, esattamente come ci era salito ovvero senza diplomazia e senza un'attenta riflessione.

In un mondo dove regna il mercato globale, per quanto discutibile, fare pubblicità su un giornale nazionale che vorrebbe smembrare la Nazione esistente, o forse addirittura cancellarne una parte, pare una contraddizione in termini. Quindi perchè stupirsi di un calo nell'entrate pubblicitarie a La Padania?

Probabilmente questa crisi giornalistica (senza entrare nel merito dello sperpero di denaro pubblico indiscutibilmente ripugnante) non è propriamente tale ma ovviamente legata ad una crisi di partito per altro prevedibile visto lo spessore dei rappresentanti romani e locali dello stesso.

Un restiling della veste del quotidiano, come richiesto dai suoi giornalisti, non sarebbe certo sufficiente ad una ripartita, ma un restiling ideologico, o meglio un tentativo di costruzione ideologica, forse porterebbe quella sostanzialità indispensabile ad una ripartita della politica.