mercoledì 16 novembre 2011

Goodbye Devolution


di Luigi Repola

Monti ha le idee chiare sul da farsi: austerità. Basta con comportamenti fuori dalle righe, basta ad incapaci con cariche di rilievo e basta ad idee folli e stupide.

Proprio seguendo le orme di quest’ultimo principio si è deciso di eliminare il Ministero del Federalismo, ministero tanto caro al Senatùr e a tutta la Lega che verrà sostituito, quasi per vendetta, dal Ministero per la Coesione territoriale, scelta annunciata da Monti che aveva detto di cercare proprio la coesione tra nord e sud.

Alla notizia di questo cambiamento piovono critiche dalla Lega: “Scandalo!”, “Il Nord verrà spremuto come sempre!”, Calderoli dichiara di essere felice di non votare la fiducia e di essere contro questo governo, facendo aumentare così l’apprezzamento a questo governo da parte di molti, e Salvini che, tramite Twitter, si dice speranzoso di un futuro diverso e arriva a citare perfino Gaber annunciando in un tweet lui “non si sente italiano”.

Mentre la Lega sbraita e inveisce contro questo Governo e le sue decisioni proviamo a capire cosa, in questi tre anni, il Ministero del Federalismo ha fatto: si parlava di Federalismo Fiscale, eliminazione delle province, decentralizzazione del potere per finire allo spostamento dei ministeri.

Il federalismo fiscale è stato accantonato subito data la mancanza di un verso consenso popolare e delle parti sociali (oltre ad un vero motivo valido per farlo), le province sono più vive che mai anche se rischiano più con il Governo Monti pronto a sforbiciare tutto ciò che può sembrare superfluo, e per chiudere con la pantomima dei ministeri a Monza, inaugurati in grande stile da Bossi & co. mesi fa ora sono lì a memoria delle bufale sparate dalla Lega in questi anni e degli sprechi che in questo paese vengono compiuti dalla politica.

Con la decisione di eliminare questo dicastero viene così chiuso uno dei ministeri più improduttivi della storia d’Italia che verrà ricordato più per le uscite a vuoto e le varie dita medie mostrate fieramente dal suo titolare che per le idee (poche) e le riforme (nulle) che ha fatto per il nostro paese.