venerdì 7 ottobre 2011

Stare al Governo? Un fardello di cui mi libererei volentieri. Firmato Silvio Berlusconi


di Paola Totaro

Anche volendo ormai si fa proprio fatica a star dietro alle esternazioni e battute di Silvio Berlusconi. Se fosse ancora tra noi potremmo chiedere a Steve Jobs un app per tenere aggiornato e organizzato l’elenco delle chicche Berlusconiane.
Dopo la “simpatica” boutade di ieri riguardante un possibile nuovo nome per il PDL – partito della gnocca -, che ha provocato non poche reazioni di sgomento e mesta rassegnazione, oggi il nostro Presidente del Consiglio non ha voluto privarci del suo sano umorismo.
''Stare al governo, soprattutto nel pieno di una crisi planetaria come questa, comporta per me e per tutti i componenti del governo un grande sacrificio personale, e' un fardello di cui personalmente mi libererei molto volentieri, se non fosse che una crisi di governo sarebbe l'ultima cosa di cui l'Italia in questo momento ha bisogno''. Queste le parole del premier in un messaggio al sito dei Promotori della Liberta'.
Una versione della “scesa in campo” per il bene dell’Italia.

E aggiunge: ''E anche le elezioni anticipate non servirebbero a nulla: solo la sinistra, come nel 1994, e' eccitata dall'illusione di poter conquistare quello che la sinistra chiama e considera il potere, e non vede l'ora di nuove elezioni. Una pretesa che definisco assurda, che creerebbe solo instabilita' e che aprirebbe nuovi spazi alla speculazione finanziaria. Noi abbiamo i numeri per arrivare fino in fondo alla legislatura, come prevede la nostra Costituzione. E andremo avanti per completare il nostro programma di riforme''.
Appropriato anche l’accenno alla sinistra eccitata. Ovviamente ognuno parla di ciò che conosce meglio.

Si dice certo di avere i numeri al Parlamento ma la realtà è totalmente diversa e lo dimostra l’apertura al centro. Nel suo messaggio infatti troviamo anche l’idea di dar voce agli elettori moderati: “In Italia - dice - sono la maggioranza, come sempre lo sono stati nella storia, mentre le forze politiche che li rappresentano sono divise. Bisogna perciò cercare di superare queste divisioni fra le forze politiche moderate e rafforzare la grande alleanza di centrodestra, che è un'alleanza ispirata ai valori e al programma del Partito popolare europeo”.
Un occhiolino al Terzo Polo con la speranza di mantenere la maggioranza in parlamento e poter legiferare su quello che veramente lo interessa: riforma della giustizia e revisione di quel “sistema barbaro” delle intercettazioni.