Resta in carcere Fabrizio Filippi, 24anni, noto come 'Er Peliccia', arrestato per gli scontri di sabato 15 ottobre durante il corteo degli Indignati. Lo ha deciso il gip Paola della Monica, al termine dell'udienza di convalida. Filippi, studente di pisicologia, è stato immortalato nello scatto che è diventato il simbolo della violenza in piazza San Giovanni. Un giovane biondo, a petto nudo, con i jeans calati in vita e una maglia nera sul volto che faceva roteare in aria cinque chili di estintore impugnando l'erogatore per poi lanciarlo verso le forze dell'ordine, mentre le fiamme dietro divampavano e avvolgevano un'auto.
Quando gli agenti della Digos, sotto casa, lo hanno ammanettato lui si è giustificato dicendo: "Lo stavo usando per spegnere l'incendio". L'immagine è finita sulle prime pagine di tutti i giornali. Ma a incastrare "Er Pelliccia" è stato anche la scritta tatuata lungo il fianco.
Nei giorni scorsi, il gip Elvira Tamburelli ha stabilito che, dei 12 ragazzi arrestati, nove sono rimasti in carcere, due hanno ottenuto agli arresti domiciliari,
Quando gli agenti della Digos, sotto casa, lo hanno ammanettato lui si è giustificato dicendo: "Lo stavo usando per spegnere l'incendio". L'immagine è finita sulle prime pagine di tutti i giornali. Ma a incastrare "Er Pelliccia" è stato anche la scritta tatuata lungo il fianco.
Nei giorni scorsi, il gip Elvira Tamburelli ha stabilito che, dei 12 ragazzi arrestati, nove sono rimasti in carcere, due hanno ottenuto agli arresti domiciliari,
mentre uno è tornato libero. Il reato contestato dalla procura è quello di resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale. Un reato che prevede in caso di condanna una pena variante dai 3 ai 15 anni di reclusione.
"Non volevo fare male a nessuno. Non avevo obiettivi da colpire. Ho compiuto quel gesto preso dalla concitazione del momento", si è difeso lo studente rispondendo in carcere alle domande del gip. Il ragazzo ha anche detto che avrebbe voluto presentarsi spontaneamente alle forze dell'ordine, anche su sollecitazione dalla famiglia, che aveva visto le foto suoi giornali. L'intenzione sarebbe però stata anticipata dagli investigatori. Al lui non sarebbe contestata l'azione di gruppo come, invece, per gli altri fermati.Ora i suoi legali valuteranno se presentare ricorso al tribunale del Riesame contro la decisione del gip.
"Non volevo fare male a nessuno. Non avevo obiettivi da colpire. Ho compiuto quel gesto preso dalla concitazione del momento", si è difeso lo studente rispondendo in carcere alle domande del gip. Il ragazzo ha anche detto che avrebbe voluto presentarsi spontaneamente alle forze dell'ordine, anche su sollecitazione dalla famiglia, che aveva visto le foto suoi giornali. L'intenzione sarebbe però stata anticipata dagli investigatori. Al lui non sarebbe contestata l'azione di gruppo come, invece, per gli altri fermati.Ora i suoi legali valuteranno se presentare ricorso al tribunale del Riesame contro la decisione del gip.