domenica 16 ottobre 2011

RomaTre: non è un'università d'eccellenza. Le cose peggiorano con la privatizzazione.


di Martina Strazzeri

E' dal 2007 che sentiamo parlare di crisi economica che ha danneggiato gravemente ogni parte del mondo. E a risentirne di più sono i giovani, il cui futuro è sempre più incerto. E ciò è evidente già dai tagli compiuti alle scuole e alle università. L'Università Roma Tre si trova al terzultimo posto nella lista degli atenei italiani, al 56° posto. Un ateneo che non pare essere «a misura di studente», secondo quanto detto dal prof. Michele Abrusci. «Non è aperta agli studenti stranieri e a quelli di altre religioni, gli indicatori della didattica sono peggiorati, in più è la settima università più affollata d'Italia».

L'università sta cercando di uniformarsi alla riforma Gelmini, tramite la costituzione della «Fondazione Cestia», con la quale i privati hanno la possibilità di accedere alla gestione del bilancio, della ricerca e della didattica.
In più, l'ateneo non sembra offrire nemmeno servizi funzionanti. A cominciare dalle mense e dalla mancanza di una Casa dello studente con alloggi a prezzi accessibili.

Gli studenti hanno promesso un anno accademico fatto di occupazioni, proteste e manifestazioni contro il Rettore Fabiani «per la sua propensione alla privatizzazione dell'università».