venerdì 14 ottobre 2011

Il governo Berlusconi va avanti, ottenuta la fiducia alla Camera


Alla Camera inizia il voto di fiducia per il governo, presenti solo i gruppi di maggioranza. L'opposizione infatti ha annunciato che non prendera' parte al voto fin quando non ci sara' il numero legale.

Nel Pdl c'è nervosismo per le assenze annunciate e 'in pectore' di alcuni parlamentari che potrebbero essere decisive per l'esito finale. In Transatlantico tra i capannelli non si parla d'altro. Preoccupano soprattutto le perplessita' di alcuni scajoliani. Fabio Gava ha ribadito che non votera' la fiducia, ma i suoi colleghi assicurano che alla fine verra' in Aula e non partecipera' alla votazione, come gia' annunciato da Giustina Destro.

Tra i piu' delusi nelle file di Scajola c'e' Roberto Antonione: e' convinto che Gava e Destro non parteciperanno alle votazioni. Lui, invece, votera' a favore, dopo aver sentiro ieri al telefono il premier Silvio Berlusconi. Al Cavaliere l'ex coordinatore nazionale di Fi ha promesso pieno sostegno, ma nello stesso tempo ha chiesto un repentino cambio di passo, perche' cosi' non si puo' andare avanti. Pippo Gianni, deputato di 'Pt', conferma il clima di incertezza: ''Potrebbero esserci sorprese''. Il deputato di 'Pt', Luciano Sardelli, dopo aver incontrato il segretario Udc Lorenzo Cesa, annuncia: ''Non partecipero' al voto di fiducia, ho suggerito al premier Berlusconi di andare al Colle inaugurando cosi' una nuova fase''.

Claudio Scajola arrivando a Montecitorio assicura che oggi il governo avra' la fiducia ma avverte che serve un cambiamento altrimenti ''andremo a sbattere''.

Santo Versace, ex deputato del Pdl, ora nel gruppo Misto, non cambia linea: ''Non votero' la fiducia''.

La maggioranza fa pressing sui Radicali, con il ministro della Giustizia Francesco Nitto Palma che sta 'sondando' i parlamentari del gruppo radicale per convincerli a partecipare al voto e a sostenere il governo. Nel cortile interno di Montecitorio tra i piu' 'corteggiati' c'e' proprio Santo Versace. Marco Reguzzoni, presidente dei deputati della Lega sta passeggiando con il deputato ex Pdl ora nel Gruppo misto che ha annunciato la sua contrarieta' alla fiducia.

Nessuno si sbilancia, ma nel Pdl, mentre e' in corso la prima chiama sul voto di fiducia, assicurano che verra' raggiunta quota 315 e scommettono che il governo otterra' la fiducia con 317 voti.

Le forze dell'opposizione hanno deciso di partecipare al voto solo dopo che la maggioranza e' in grado di dimostrare che c'e' il numero legale. La battaglia dell'opposizione però è stata resa inutile dal nuovo strappo dei Radicali che sono entrati in aula da una porta laterale facendo salire il numero legale.

Per il raggiungimento del numero legale occorre che alla chiama rispondano almeno 315 deputati, numero calcolato su un plenum di 629 e non 630 in quanto per prassi il presidente della Camera non vota. Tra i presenti vengono calcolati i deputati eventualmente in missione anche se assenti, ma soltanto se non votano, perche' in caso di presenza effettiva decadono dalla missione.

Dopo il voto dei radicali Maurizio Lupi annuncia che il numero legale c'e'. Al termine della prima chiama riferisce che hanno risposto ''322 deputati, con 7 no e 315 si''' alla fiducia.

ANSA