venerdì 21 ottobre 2011

Berlusconi: «Il mio governo durerà cinque anni anche questa volta»


di Martina Strazzeri

Il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha detto: «Il mio governo è durato cinque anni e, grazie anche al vostro aiuto, durerò cinque anni anche questa volta, per la mia personale autorevolezza».

Durante il suo intervento al congresso del Movimento di responsabilità nazionale di Mimmo Scilipoti, il premier ha ricordato «il golpe giudiziario» di Tangentopoli che lo costrinse nel 1994 a scendere in politica: «Ho deciso di fare la mia scelta allora insieme ad altri matti come me per non consegnare il potere e il Paese nelle mani dei comunisti ortodossi. Da quando sono sceso in campo non mi hanno fatto mancare nulla, solo aggressioni mediatiche e giudiziarie che sono continuate».

In merito alle accuse in merito alle sue tanto famose cene a Palazzo Grazioli, Berlusconi ha affermato: «Si tratta di cene eleganti, carine, divertenti, allegre, che sono state trasformate in cose indicibili».

Il premier ha espresso delle lamentele in merito al nostro testo costituzionale: «Attribuisce al presidente del Consiglio solo una possibilità di suggestione. Ma nessun potere. Il premier e il governo hanno solo il potere di proporre alle Camere disegni di legge e decreti legge, niente di più. Non posso dimissionare un ministro...».

Berlusconi ha denunciato «una Corte costituzionale formata in maggioranza da giudici di sinistra. Bisogna cambiare l'architettura costituzionale. Non l'ho fatto fino adesso perché l'unica mia colpa è che non sono riuscito a ottenere oltre il 51% dei consensi».

E ancora: «Bisogna approvare la riforma della giustizia e cambiare la struttura dell'attuale Csm».

Per quanto riguarda la legge elettorale: «I cittadini, firmando in un milione e settecentomila il referendum sul fatto di reintrodurre le preferenze, ci hanno dato un'indicazione assolutamente chiara di questa volontà. Quindi credo che nella legge esistente dobbiamo introdurre una variante che consenta ai cittadini di scegliere candidato su candidato".