venerdì 30 settembre 2011

Altra testimone: «La Minetti vestita da suora, il premier le diceva "Dio ti benedica"».



di Martina Strazzeri

Ecco spuntare un'altra ragazza testimone delle notti a base di «bunga-bunga» ad Arcore. Nella sala del bunga-bunga era abitudine che si svolgessero degli spettacoli. «Si trattava di organizzare serate speciali dedicate a un film».
Nel mese di febbraio dello scorso anno, era il turno della Minetti per scegliere il film. «Voleva Sister Act e Nicole era bellissima vestita da suora. Salì sul palco, quello ormai famoso con il palo da lap dance. Fece un balletto e lo spogliarello. Un bellissimo spettacolo, davvero. Rimasta nuda il presidente le si è avvicinato, ha preso la croce di legno che tiene al collo e ha detto ‘Dio santo ti benedica’; poi le ha appoggiato il crocifisso sulla testa, tra le gambe e sui seni».
Ora, il premier anche in versione sacerdote! La ragazza, la quale ha fornito ai magistrati una quantità immensa di dettagli e particolari delle serate ad Arcore, ha detto: «Ho un grande debito con Berlusconi non potevo e non posso distruggere questa amicizia. Finora l'ho difeso, ma io so tutto e lì dentro ho visto di tutto e di più, succedeva di tutto e di più. Se in aula mi faranno le domande io risponderò a tutto, per forza; dirò quello che so».

E ancora: «Il premier ha dovuto dimenticarsi di molte di loro e ha tenuto con sè solo poche di noi». La testimone ha detto: «A Pasqua mi ha invitato a casa sua in Sardegna. Con Barbara Guerra, Barbara Faggioli, la Polanco e Nicole Minetti. Lui prendeva in giro Nicole in modo pesante e l’ha fatta pure piangere. Lui è così, fa le battute ed è pesante. Berlusconi è buono e disponibile però è anche uno stronzo. E chi ha il coraggio di andare a dire queste cose su di lui? Sono tutti lì che aspettano che lui molli, che lui dia qualcosa, cinquanta, centomila, una casa: qualcosa». Tuttavia, non è arrivato niente.

Le ragazze poi stanno cominciando ad aver paura, sentono i telegiornali e cercando di salvarsi la faccia, rivelano i dettagli delle notti ad Arcore, anche con la speranza di ricevere qualcosa indietro.