venerdì 17 giugno 2011

“Vogliono arrestare la Santanché”

Sallusti al telefono con un cronista del Giornale gli chiedeva lumi su voci terrificanti

Povero Alessandro Sallusti. Nelle more dell’inchiesta su Luigi Bisignani c’è una telefonata tra il direttore del Giornale e il suo cronista di punta della cronaca giudiziaria, Gian Marco Chiocci, che ha dell’incredibile sia per quello che viene detto, sia per le modalità in cui è stata “carpita”. Ne parla, in un trafiletto, il Fatto quotidiano di oggi:

Povero Alessandro Sallusti. Il direttore del Giornale da mesi guardava con ansia alle mosse di Henry John Woodcock. I boatos di indagati eccellenti si rincorrevano e lui, scottato dall’inchiesta dello stesso pm Woodcock sulle minacce a Emma Marcegaglia, inviava il suo segugio migliore, Gian Marco Chiocci, sulle tracce dei pm per capire dove andava l’indagine di Napoli. Conoscendo quel diavolo di Woodcock, Sallusti non si fidava dei telefonini e preferiva una linea sicura. Chiocci era costretto a usare un phone center di quelli usati dagli extracomunitari e, lì dentro, finalmente rilassato al riparo dall’or ecchio di Woodcock, riferiva terrificanti voci di quattro arresti imminenti, uno persino per l’amica del direttore, Daniela Santanchè. Voci infondate ma che terrorizzavano Sallusti. Purtroppo per Il Giornale proprio quel phone center era intercettato in un’indagine per droga. E così la conversazione Sallusti-Chiocci è agli atti.

Povero Sallusti. Questa è proprio sfiga.

di Giornalettismo.com