giovedì 12 gennaio 2012

Oggi Cosentino è salvo, mentre un operaio si è ucciso perchè era disoccupato

Uno potrebbe dire che queste due notizie non hanno un legame diretto. Invece il legame c'è eccome. Abbiamo un parlamento che salva personaggi del calibro di Cosentino e non muove un dito contro la tragedia prodotta dalla crisi del capitalismo: la disoccupazione, perché c'è sempre prima il 'rigore'. Oggi segnaliamo di nuovo il fatto che in questo Paese c'è chi muore sul lavoro, o si uccide perchè il lavoro non ce l'ha. Queste morti (come la morte dei coniugi Di Salvo) non vanno taciute, esse sono il parametro del livello dell'ingiustizia sociale che vive questo paese. Oggi un uomo di 45 anni, disoccupato dal mese di settembre, si è tolto la vita a Zanè (Vicenza) sparandosi alla testa con una pistola.

L'azienda metalmeccanica dove lavorava fino a 4 mesi fa aveva ridotto il personale a causa della crisi, lasciando a casa buona parte del personale, tra cui il 45enne. L'ex operaio sarebbe caduto per questo in una crisi depressiva: la disoccupazione e il disagio psicologico avrebbero creato un mix di sofferenza che l'ha portato al suicidio.
L'uomo viveva con l'anziana madre. È stata la donna, 84 anni, a scoprire stamane il cadavere del figlio.

Fonte:
http://www.controlacrisi.org