mercoledì 25 gennaio 2012

Libertà di stampa, l’Italia crolla al 61° posto con Lesotho, Sierra Leone e Tonga


Questa la motivazione:

«L’Italia (61esima), in cui una dozzina circa di giornalisti è ancora sotto protezione della polizia, ha voltato pagina dopo diversi anni di conflitto d’interesse con le dimissioni di Silvio Berlusconi. Ma il posizionamento di quest’anno reca ancora il suo marchio, in particolar modo tramite un tentativo di introdurre una legge bavaglio e uno di introdurre filtri a Internet senza consultare la giustizia, entrambi bocciati per un soffio».