mercoledì 4 gennaio 2012

Governo, soluzione alla crisi? Acquistare 131 caccia. Studio Altreconomia: “Se rinunciamo non paghiamo penale”





di Davide Ferrante

per Il Qualunquista(.it)

Il nuovo anno ha visto 5 suicidi in 4 giorni scaturiti da una crisi che ci sta logorando. Le imprese licenziano senza scrupoli. La manovra “salva-Italia” (abbatti-Italia) ci sta letteralmente spremendo con nuovi aumenti. Ma il ministro della Difesa, l’ammiraglio Di Paola, ha trovato la soluzione a questo periodo di recessione: investire 15 miliardi di euro per l’acquisto di 131 cacciabombardieri d’attacco F35. Eh, sì, 131 velivoli nuovi di zecca per assicurare protezione all’Italia. Protezione di che? Ci sfugge qualcosa, siamo sott’attacco? E poi se ci si riferisce all’Afghanistan, non ci hanno sempre detto che le nostre truppe presidiano quel territorio in missione di pace. Sono missionari, benefattori. Cosa c’entrano gli aerei militari con le missioni umanitarie?

L’ingente somma di denaro rientra nel programma “Joint Strike Figther F-35” siglato nel 2002 dallo stesso Di Paola, allora Segretario generale per la Difesa e gli Armamenti. La fuoriuscita comporterebbe l’importo di una penale. E secondo il ministro, la penale ammonterebbe ad una cifra superiore ai 15 miliardi. Quindi non converrebbe. A detta del ministro. Secondo un’inchiesta del mensile Altreconomia ci sarebbe la possibilità di tirarsi indietro, rinunciare ai caccia, senza sborsare nemmeno un euro aggiuntivo. Come? Secondo il “Memorandum of Understanding”, documento firmato nel 2007 dal governo Prodi che permette ad ogni stato partecipante all’accordo di ritirarsi con un preavviso di 90 giorni. Chi si ritira è obbligato “esclusivamente” a finanziare le intere operazioni militari della Coalizione che già gravano sui contribuenti per 2.7 miliardi.

E’ interessante proporre parallelismi tra l’attuale governo e quello precedente. Nella fattispecie non sembrano intercorrere particolari differenze tra l’ex ministro della Difesa, La Russa, e l’attuale, Di Paola. Entrambi dilapidano denaro per scopi inutili. Per queste maledette spese militari. D’altronde da un paese sempre protervo alle aspirazioni colonialistiche degli Stati Uniti, cosa possiamo aspettarci? Gli Usa ordinano, noi obbediamo.
L’Italia arranca sotto il peso della recessione ma si può fregiare di 15 cacciabombardieri appena usciti dalla fabbrica. Vi pare poco?