martedì 6 dicembre 2011

Tuccio (Pdl): "Benigni? Un comunista, ebreo e miliardario e senza contenuti"


di Roberto Carroll

Il coordinatore PDL, nonché avvocato e assessore all’urbanistica del comune di Reggio Calabria, Luigi Tuccio ha già fatto dietro front chiedendo scusa per le sue invettive lanciate a Benigni dalla propri pagina Fb. L’anonimo, a livello nazionale, probabilmente in cerca di un po’ di notorietà si era lanciato contro il premio Oscar Roberto Benigni reo, nelle sue vivaci esternazioni, di puntare il dito contro silvio berlusconi durante il programma di Fiorello “Il più grande spettacolo…”.

Dalla sua pagina Fb l’assessore irrompe con un “Sveglia! Abbiamo pagato Benigni per fargli fare l’ennesima filippica contro Berlusconi e la lode alla merda. Comunista, ebreo e miliardario e senza contenuti…” .

Ora il primo augurio che vogliamo farci è che il moralizzatore in questione abbia sempre versato regolarmente il canone così da giustificare quell’ “abbiamo pagato” e vorremo inoltre ricordargli che uno dei tormentoni di casa PDL in risposta a programmi televisivi favorevoli al puffetto di Arcore sinchè ha fatto comodo, era: “Non piace? Lo spettatore può sempre cambiare canale..”.

Quanto al discredito che vuole sollevare indignazione contro la ricchezza del comico toscano, il censore forense dimentica, o volutamente o per ignoranza, che il Roberto nazionale per costruire la propria fortuna nella sua carriera ha avuto bisogno anzitutto del proprio talento. Chi ha seguito Benigni dai suoi esordi non può che ricordare personaggi ingombranti come il “Cioni Mario”, (poi finito su pellicola nel “Berlinguer ti voglio bene”), l’esordio televisivo di “Onda Vacca”, la vituperata canzone “Inno del corpo sciolto” cadenzata a mò di marcetta fascista, films non certo commerciali come il “Chiedo asilo” di Ferreri, la gavetta americana con Jim Jarmush sino al trionfo del “La vita è bella”. I soldi che Benigni ha, e non so quantificare se tanti o pochi, sono comunque frutto di un lavoro coerente rivolto ad un pubblico che è libero di decidere se darglieli oppure no e se la RAI spende parte del canone per Benigni dopo averne buttati a iosa per Minzolini e Ferrara non fa qualcosa di scandaloso ma piuttosto assolve al principio della pluralità.

La fortuna di un assessore più che di talento ha bisogno dei favori delle segreterie di partito. Non quindi di un consenso generale ma di uno particolare. E spesso la classe politica, anche nazionale, non si rivela all’altezza del compito datosi.

E’ dimostrato in più video come ci viene restituita molta più credibilità da un intervento di Benigni al Parlamento europeo di neppure mezz’ora che non tutte le legislature di Berlusconi messe assieme.

L’avvocato (tanto per cambiare: nelle gerarchie del PDL si trovano per lo più avvocati) amministratore ha quindi prontamente chiesto scusa a Benigni ed ebrei. Mancano i comunisti ma non si può chiedere tanto… Ciò ci fa pensare che alla fin fine sia stata tutta una manovra per farsi notare dal suo capo. Adesso che il leader è nel proprio ritiro dorato, i suoi “figli” si trovano sperduti, senza meta, con la paura tremenda di ripiombare nell’anonimato da cui sono faticosamente usciti e quindi devono inventarsi qualcosa per farsi notare se vogliono giungere al posto lasciato libero dalla Carlucci. E specialmente se, nel partire alla conquista, mancano delle procaci forme della Minetti o se non sono nipoti di Mubarak. Attaccar Benigni può far divenire ad un momento di notorietà.

Se sta a Benigni accettare le scuse, ai cittadini tocca il pretendere che l’assessore svolga correttamente il suo lavoro di controllo sulla res pubblica visto che quando era sindaco Giuseppe Scopelliti i bilanci erano spudoratamente falsati con un giro di 47 milioni transitati illegalmente su altri capitoli di Bilancio. Questo per dire che essendo tutti e due dello stesso partito è più opportuno che il Pidiellino guardi prima in casa propria…

Oppure il crociato berlusconiano potrebbe investire il suo tempo anziché contro i comunisti (chiodo fisso di berlusconi ma si sa, si è aperta la campagna elettorale) a sollecitare una operazione trasparenza sul sospetto suicidio della dirigente dei tributi Orsola Fallara che ingerì acido muriatico, forse scambiandolo per grappa. Ecco scuse o non scuse un uomo che amministra la cosa pubblica avrebbe temi più importanti per darsi risalto nelle cronache che non usare la popolarità di Benigni, dei comunisti e degli ebrei. Ma è anche vero che: cosa non si fa per campare…..