di Alessandro Bovo
Un mese fa mai la Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio avrebbe autorizzato l’uso delle intercettazioni a lungo odiate e trattate nella famosa legge bavaglio, soprattutto se il protagonista delle prove era un deputato del PDL.
Il giorno 14 dicembre, la Giunta ha autorizzato l’uso come prove delle intercettazioni per Saverio Romano, coinvolto in un’indagine di mafia ed ex ministro dell’Agricoltura.
In fase di votazione, il PDL non ha avuto l’appoggio della Lega Nord, che più volte ha “salvato la pelle” a vari deputati nel corso dei tre anni del governo Berlusconi.
Il PD, IDV e Lega quindi hanno votato il “si”, mentre l’UDC si è astenuta, mostrando una rottura (in questo caso) nel Terzo Polo.
Nonostante ciò, però, la maggioranza è passata, e ora si dovrà solo attendere il rapporto degli inquirenti e le future decisioni del giudice.
"Il Pdl è stato battuto e con la votazione di stamani, le prerogative dei parlamentari non sono più un privilegio da usare acriticamente e aprioristicamente. Non si capiva il motivo del divieto dell'uso di una fonte probatoria che può essere utilizzata dallo stesso ex ministro per la sua difesa" ha affermato la neo relatrice Marilena Samperi, già capogruppo del Partito Democratico nella Giunta di Montecitorio.
Parole sante, direbbero in molti, che per troppo tempo hanno visto uomini con troppi scheletri nell’armadio salvarsi grazie ad “amici” di vecchia data ben noti.