martedì 22 novembre 2011

Banchieri e leader europei usurpano la nostra sovranità: siamo sicuri?



di Giulio Picat

Qualche giorno fa un eurodeputato inglese è intervenuto, durante una seduta del parlamento, per stigmatizzare la caduta del governo Berlusconi ad opera, secondo lui, dei banchieri e dei leader europei che avrebbero usurpato la sovranità ed il diritto di autodeterminazione del popolo italiano. Immediatamente sul web si è scatenata la corsa a chi più condivideva l'arringa dell'eurodeputato: dai leghisti, anti-europeisti per eccellenza e fautori delle piccole patrie, ai neo-fascisti nostalgici dell'Italietta autarchica ed solazionista, fino agli ingenui della sinistra antagonista, sempre pronti ad attaccare, a prescindere, l'Europa della finanza e dei banchieri. All'eurodeputato ed ai suoi sostenitori vorrei sottolineare alcuni punti fondamentali che, a mio avviso, confutano le sue congetture:

1) Il governo Berlusconi è caduto perchè, durante la votazione per l'approvazione del rendiconto dello Stato, i voti a favore sono stati solo 308, a fronte dei 316 necessari per ottenere la maggioranza. A quel punto , l'ex premier si è recato al Quirinale per rassegnare le proprie
dimissioni, quindi il Presidente della Repubblica, ha incaricato Monti di formare il nuovo governo, questi ha chiesto ed ottenuto la fiducia di entrambi i rami del Parlamento e, perciò, ha iniziato a governare. Quindi , il tutto è avvenuto nel rispetto della Costituzione e nessun attentato alla democrazia è stato consumato.

2) A proposito di democrazia e di rispetto della volontà popolare, vorrei ricordare all'eurodeputato che il governo Berlusconi è ricorso sovente al voto di fiducia ed alla decretazione d'urgenza, restringendo la democrazia ed umiliando la dialettica parlamentare. Lo scorso maggio, lo stesso Berlusconi ha fatto di tutto per non far svolgere il referendum sul nucleare ed impedire che il popolo esprimesse la propria opinione sul punto. Fu grazie agli istituti di garanzia della nostra democrazia ( Corte di Cassazione e Corte Costituzionale) che il colpo di mano del governo
fu sventato. Evidentemente Berlusconi si appella al popolo quando sa che quest'ultimo è in maggioranza a suo favore, mentre cerca di impedirgli di esercitare la sovranità quando è il dissenso a prevalere.

3) Se l'attuale governo è composto da professori universitari ed alti funzionari di Stato, ciò si è reso necessario per restituire al Paese sobrietà,
serietà e , soprattutto, competenza, dopo un lungo periodo caratterizzato da approssimazione, litigiosità, incompetenza, volgarità, immobilismo sui temi di politica economica e di sviluppo.

4) E' vero che il modello ispiratore dell'Unione Europea è costituito da un accentuato liberismo, ma è altrettanto vero che l'Europa può costituire un freno alle derive reazionarie e populiste all'interno dei Paesi membri. La Carta di Nizza (Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea) ha un valore giuridico vincolante da quando il Trattato di Lisbona le ha conferito dignità di trattato. Ciò significa che, nel caso di violazione dei diritti fondamentali in un Paese membro, si può ricorrere alla Corte di Giustizia delle Comunità Europee per far ripristinare la situazione violata. L'art. 11 della Carta, ad esempio, tutela il pluralismo dell'informazione e quindi, si può ricorrere alla Corte di Giustizia per far rimuovere posizioni di monopolio che, nel nostro Paese, sappiamo bene a chi fanno capo. La Commissione europea può promuovere procedure d'infrazione contro gli Stati membri che non rispettano la tutela dell'ambiente o che non contrastano le posizioni di monopolio e così via.


In conclusione, se è fuor di dubbio che l'Unione Europea impone sacrifici ai Paesi membri, è anche vero che avventurieri populisti e demagoghi di ogni specie, incontrano sulla loro strada degli intralci che impediscono alle democrazie di trasformarsi in repubbliche delle banane o, peggio, in dittature soft.