lunedì 17 ottobre 2011

Spunta un'altra categoria di indignados. Sono gli agenti di pubblica sicurezza.


di Martina Strazzeri

Vi è un'altra categoria di indignados, quella formata dagli agenti di pubblica sicurezza. Si sentono sempre più lasciati soli a stessi da parte dello Stato, non hanno ancora compreso perchè sia stata data la possibilità alle frange più violente di manifestanti di scagliarsi contro gli agenti.

Su internet non vengono risparmiati nemmeno i rappresentanti di un governo che taglia ingenti risorse alle forze di polizia. Ecco il commento di Hutchinson: «Tutti i politici ad esprimere solidarietà alle forze dell'ordine, a parole perché i fatti dicono che questo governicchio taglia altri 80 milioni dalle tasche di poliziotti e carabinieri. Credo che sia giunto il momento che queste facce di bronzo (l'eufemismo è palese), si difendano da soli dai black bloc oggi, e dai comuni cittadini un domani.

Kronos commenta così: «Seppure perfettamente consapevoli di essere abbandonati a noi stessi senza risorse, ed ad essere presi a calci in bocca ingiustamente per delle loro macchinazioni politico giornalistiche, ancora una volta abbiamo dimostrato di avere un senso dell'onore incommensurabile».

Harryb ha dichiarato: «Basta, siamo stufi di fare da capri espiatori per una politica vigliacca, basta rischiare in prima persona quando il sistema giustizia fa acqua da tutte le parti, quando il Paese vuole questo. Con la solidarietà (falsa come una banconota da tremila lire) dei politici non si paga l'avvocato. L'Italia di oggi non merita il nostro impegno, il nostro sacrificio».
Secondo Webcop, i veri responsabili sono i vertici del ministero dell'Interno: «Il Questore Tagliente in fatto di ordine pubblico é tutto tranne che uno sprovveduto. E' evidente che la strategia viene imposta secondo le direttive impartite dal Ministro dell'Interno. Allora, se il Questore é da dimettere, il primo ad andarsene dovrebbe essere il Ministro, quindi il Capo, poi il Prefetto. Ma non é così che funziona. Oggi si protesta per un atteggiamento morbido, ma cosa sarebbe successo se si fosse usata una linea più dura e repressiva?».

Infine, Folgore.45 ritiene che bisogna reagire con la forza di fronte agli atti dei violenti: «Io resto di un'opinione. Rompergli le rotule, così la prossima volta, con la sedia rotelle, non potranno fare questi macelli».