Il tema dei costi della politica torna nuovamente alla ribalta sul quotidiano Il Corriere della Sera, che ospita un articolo dell’autore de La Casta Gian Antonio Stella, il quale addita come massimo esempio di spreco di denaro pubblico lo stipendio di Renzo Bossi detto ‘Il Trota’: 150 mila euro netti l’anno, il triplo all’incirca di un Governatore degli Usa.
Il sagace figlio di Umberto, noto alle cronache più che altro per aver ripetuto svariate volte l’esame di maturità, guadagna come tre governatori americani messi insieme: secondo una ricerca svolta dal professor Antonio Merlo della University of Pennsylvania, con i suoi 150.660 euro netti l’anno, Il Trota prende in busta paga quanto i Governatori del Maine, del Colorado e dell’Arkansas. Non conosciamo il valore intellettuale e politico dei tre signori, che sono rispettivamente Paul LePage, John Hickenlooper e Mike Beebe, ma non stentiamo a credere che abbiano qualità superiore al figlio di papà nostrano. Ma il punto è un altro: costano molto meno ai cittadini.
Sia chiaro, il problema degli incompetenti piazzati nei luoghi di potere riguarda tutti i partiti e tutte le regioni italiane, da Nord a Sud, ma il ‘caso Trota’ fa specie per due motivi: primo perché la Lega Nord si è fatta una reputazione attaccando il Meridione assistenzialista e i politici incapaci pagati con le tasse dei cittadini. Appunto. E oltretutto Bossi jr è consigliere nella regione considerata la ‘locomotiva’ d’Italia, la Lombardia, quella che secondo i leghisti ospita la capitale morale del paese, Milano. È normale, scrive ancora Stella, che un consigliere regionale lombardo prenda mediamente, al netto, il triplo di un collega della California, che se fosse uno stato autonomo avrebbe tre volte e mezzo la popolazione della Lombardia e sarebbe come Pil al settimo posto mondiale? La risposta è sin troppo ovvia.