di Martina Strazzeri
E' stata rinviata a sorpresa l'approvazione del ddl Stabilità dal Consiglio dei ministri. Alla base del rinvio ci sarebbero le tensioni tra il ministro dell'Economia Giulio Tremonti e Paolo Romani. E le ripercussioni saranno pesantissime sul ministero dell'Ambiente. Nell'arco di quattro anni, ci saranno tagli per il 90% ai fondi stabiliti per inverventi ambientali. Si passerà da 1,3 miliardi di euro del 2008, a 120 milioni di euro del 2012.
A causa dei tagli, ci sarebbe il rischio di eliminare il piano bonifiche per i 57 siti inquinati di interesse nazionale, azzerare la gestione dei 60 parchi nazionali e riserve marine, eliminare gli interventi per il dissesto idrogeologico, i fondi per la mobilità sostenibile e quelli della lotta alla Co2.
Non si è fatta attendere l'arrabbiatura del ministro Prestigiacomo, in merito ai possibili tagli: «Ovviamente non potrò votare né in Consiglio dei Ministri né in Parlamento una legge di stabilità che di fatto cancella il ministero dell’Ambiente».
E' stata rinviata a sorpresa l'approvazione del ddl Stabilità dal Consiglio dei ministri. Alla base del rinvio ci sarebbero le tensioni tra il ministro dell'Economia Giulio Tremonti e Paolo Romani. E le ripercussioni saranno pesantissime sul ministero dell'Ambiente. Nell'arco di quattro anni, ci saranno tagli per il 90% ai fondi stabiliti per inverventi ambientali. Si passerà da 1,3 miliardi di euro del 2008, a 120 milioni di euro del 2012.
A causa dei tagli, ci sarebbe il rischio di eliminare il piano bonifiche per i 57 siti inquinati di interesse nazionale, azzerare la gestione dei 60 parchi nazionali e riserve marine, eliminare gli interventi per il dissesto idrogeologico, i fondi per la mobilità sostenibile e quelli della lotta alla Co2.
Non si è fatta attendere l'arrabbiatura del ministro Prestigiacomo, in merito ai possibili tagli: «Ovviamente non potrò votare né in Consiglio dei Ministri né in Parlamento una legge di stabilità che di fatto cancella il ministero dell’Ambiente».