di Paola Totaro
Una Gabriella Carlucci amareggiata per la situazione attuale dell’Italia e desiderosa di un cambiamento per affrontare gli impegni con l’Unione Europea sceglie di passare all’Udc. In un’ intervista al Corriere, esprime il proprio pensiero. E chiede a Silvio di farsi da parte. “La mia scelta è chiara: Berlusconi fa solo un passo indietro e permette così a un'altra personalità del centro destra di formare un governo capace di raccogliere uno schieramento più ampio e di unire quelle forze, come l'Udc, che hanno a cuore le sorti del Paese. Anche Napolitano ha detto che non permetterà ribaltoni mentre un altro discorso è permettere l'ingresso in maggioranza di altre forze di centro destra. E poi l'Udc fa già parte del Ppe” . Su un governo tecnico guidato da Monti si dice d’accordo: “Certo, se trova un largo consenso in Parlamento io sostengo anche un governo Monti. È una personalità talmente importante che ha già dimostrato di valere in Europa. Proprio lui potrebbe fare quello che ci viene richiesto dall'Unione anche se, per me, l'ideale sarebbe un governo a guida Letta o Schifani”.
Poi la domanda fatidica: “Come ha reagito il presidente Berlusconi quando gli ha detto che anche lei, la fedelissima Gabriella Carlucci iscritta a Forza Italia fin dal 1994, aveva deciso di passare armi e bagagli al gruppo dell'Udc? «Guardi, non so se Berlusconi abbia saputo in anticipo di questa mia scelta ma io a lui non ho detto niente. Non vado a Palazzo Grazioli dall'estate scorsa... In queste settimane ho parlato con Casini e con Cesa ai quali mi lega un antico rapporto di stima e amicizia”.
Appare strano che il Cavaliere non ne sapesse nulla: “No, nessuno sapeva di questa mia decisione. Nel partito ho parlato solo con la Bertolini e Antonione perché sono una persona seria e mi sono decisa ad andare fino in fondo, con coerenza, perché di questo passo l'Italia non può farcela a rispettare gli impegni presi con l'Europa. Ormai il nostro governo non ha i numeri in Parlamento”.
E Silvio commenta sconsolato: “Mi dispiace per la Carlucci che lavorava con noi da tanto tempo”.
Una Gabriella Carlucci amareggiata per la situazione attuale dell’Italia e desiderosa di un cambiamento per affrontare gli impegni con l’Unione Europea sceglie di passare all’Udc. In un’ intervista al Corriere, esprime il proprio pensiero. E chiede a Silvio di farsi da parte. “La mia scelta è chiara: Berlusconi fa solo un passo indietro e permette così a un'altra personalità del centro destra di formare un governo capace di raccogliere uno schieramento più ampio e di unire quelle forze, come l'Udc, che hanno a cuore le sorti del Paese. Anche Napolitano ha detto che non permetterà ribaltoni mentre un altro discorso è permettere l'ingresso in maggioranza di altre forze di centro destra. E poi l'Udc fa già parte del Ppe” . Su un governo tecnico guidato da Monti si dice d’accordo: “Certo, se trova un largo consenso in Parlamento io sostengo anche un governo Monti. È una personalità talmente importante che ha già dimostrato di valere in Europa. Proprio lui potrebbe fare quello che ci viene richiesto dall'Unione anche se, per me, l'ideale sarebbe un governo a guida Letta o Schifani”.
Poi la domanda fatidica: “Come ha reagito il presidente Berlusconi quando gli ha detto che anche lei, la fedelissima Gabriella Carlucci iscritta a Forza Italia fin dal 1994, aveva deciso di passare armi e bagagli al gruppo dell'Udc? «Guardi, non so se Berlusconi abbia saputo in anticipo di questa mia scelta ma io a lui non ho detto niente. Non vado a Palazzo Grazioli dall'estate scorsa... In queste settimane ho parlato con Casini e con Cesa ai quali mi lega un antico rapporto di stima e amicizia”.
Appare strano che il Cavaliere non ne sapesse nulla: “No, nessuno sapeva di questa mia decisione. Nel partito ho parlato solo con la Bertolini e Antonione perché sono una persona seria e mi sono decisa ad andare fino in fondo, con coerenza, perché di questo passo l'Italia non può farcela a rispettare gli impegni presi con l'Europa. Ormai il nostro governo non ha i numeri in Parlamento”.
E Silvio commenta sconsolato: “Mi dispiace per la Carlucci che lavorava con noi da tanto tempo”.