Il Financial Times è tornato ad attaccare Silvio Berlusconi. Ecco cosa ha scritto: «In nome di Dio, vattene!Solo un cambio di leadership può ridare credibilità all'Italia».
L'editoriale ha detto: «Durante il summit del G20 di Cannes, i più potenti leader del mondo si sono ritrovati impotenti di fronte alle manovre di due primi ministri, Papandreu e Berlusconi, fra loro molto simili, entrambi hanno una maggioranza parlamentare che sta scomparendo, entrambi litigano con il proprio ministro delle Finanze, entrambi hanno la tendenza a non mantenere gli impegni. C'è una importante differenza: il debito pubblico italiano, avendo raggiunto quota 1900 miliardi di euro, è così alto da potere destabilizzare l'economia mondiale ben più di quanto può fare quello di Atene».
E ancora: «E' una buona cosa che il Fondo Monetario Internazionale abbia ora il monitoraggio dei progressi di roma sulle necessarie riforme. Ma ciò rischia di essere insidiato finché l'Italia mantiene il suo attuale leader. Dopo essere stato incapace di riformare il paese in due decenni in politica, Berlusconi non ha la credibilità per realizzare un cambiamento significativo».
L'editoriale ha concluso così l'articolo: «Dopo vent'anni di uno show inefficace, le uniche parole da dire a Berlusconi sono quelle usate da Oliver Cromwell. In nome di Dio, dell'Italia e dell'Europa, vattene!».
iccolo sintomo delle umiliazioni a cui Berlusconi è stato sottoposto al summit del G20: «Il suo unico incontro bilaterale con Barack Obama è avvenuto quando si è scontrato per caso con il presidente americano che usciva dall'albergo per andare a fare jogging». E il titolo di apertura di prima pagina è dedicato al nostro premier che "minimizza la crisi del debito».
L'editoriale ha detto: «Durante il summit del G20 di Cannes, i più potenti leader del mondo si sono ritrovati impotenti di fronte alle manovre di due primi ministri, Papandreu e Berlusconi, fra loro molto simili, entrambi hanno una maggioranza parlamentare che sta scomparendo, entrambi litigano con il proprio ministro delle Finanze, entrambi hanno la tendenza a non mantenere gli impegni. C'è una importante differenza: il debito pubblico italiano, avendo raggiunto quota 1900 miliardi di euro, è così alto da potere destabilizzare l'economia mondiale ben più di quanto può fare quello di Atene».
E ancora: «E' una buona cosa che il Fondo Monetario Internazionale abbia ora il monitoraggio dei progressi di roma sulle necessarie riforme. Ma ciò rischia di essere insidiato finché l'Italia mantiene il suo attuale leader. Dopo essere stato incapace di riformare il paese in due decenni in politica, Berlusconi non ha la credibilità per realizzare un cambiamento significativo».
L'editoriale ha concluso così l'articolo: «Dopo vent'anni di uno show inefficace, le uniche parole da dire a Berlusconi sono quelle usate da Oliver Cromwell. In nome di Dio, dell'Italia e dell'Europa, vattene!».
iccolo sintomo delle umiliazioni a cui Berlusconi è stato sottoposto al summit del G20: «Il suo unico incontro bilaterale con Barack Obama è avvenuto quando si è scontrato per caso con il presidente americano che usciva dall'albergo per andare a fare jogging». E il titolo di apertura di prima pagina è dedicato al nostro premier che "minimizza la crisi del debito».