Roberto Calderoli, ministro della semplificazione normativa, ha detto: «Se il governo Berlusconi ha i numeri per andare avanti e realizzare o completare le riforme bene, diversamente non resta che il voto. Governi tecnici, di coesione, di tregua, di unita' nazionale o come diavolo li si voglia chiamare, o peggio ancora maggioranze allargate, sarebbero un colpo di Stato e i colpi di Stato si combattono con la rivoluzione. In un sistema bipolare se cade un governo la parola deve tornare al popolo oppure il popolo da solo se riprende la parola e riafferma la democrazia».
Calderoli ha proseguito affermando: «Rifiuto la logica dei conti del pallottoliere, quella logica che basa la politica soltanto sui numeri e non sui contenuti, e sono schifato del trasformismo dei parlamentari di entrambi gli schieramenti che da un istante all'altro, per illuminazione divina o forse piu' probabilmente per meschini interessi personali, passano dalla maggioranza all'opposizione e viceversa. Sono nauseato - prosegue - delle campagne acquisti, con saldi di fine stagione, di omuncoli e donnine, ad opera proprio delle forze politiche e dei poteri forti che hanno la responsabilita' storica della crisi economica che oggi stiamo vivendo. Sono invece onorato - conclude Calderoli - di appartenere ad una forza politica che non ha visto neppure uno solo dei suoi soldati tradire il proprio mandato».
Calderoli ha proseguito affermando: «Rifiuto la logica dei conti del pallottoliere, quella logica che basa la politica soltanto sui numeri e non sui contenuti, e sono schifato del trasformismo dei parlamentari di entrambi gli schieramenti che da un istante all'altro, per illuminazione divina o forse piu' probabilmente per meschini interessi personali, passano dalla maggioranza all'opposizione e viceversa. Sono nauseato - prosegue - delle campagne acquisti, con saldi di fine stagione, di omuncoli e donnine, ad opera proprio delle forze politiche e dei poteri forti che hanno la responsabilita' storica della crisi economica che oggi stiamo vivendo. Sono invece onorato - conclude Calderoli - di appartenere ad una forza politica che non ha visto neppure uno solo dei suoi soldati tradire il proprio mandato».