sabato 1 ottobre 2011

Padre Turturro: condannato a sei anni per pedofilia, fa ancora il prete. Perchè?


di Martina Strazzeri

Padre Paolo Turturro, un tempo parrocco palermitano che ha ricevuto una condanna di sei anni e sei mesi per il reato di pedofilia, ma mai una sospensione dal suo incarico sacerdotale, ha scritto su un giornale online dove il direttore è Vincenzo Noto, un sacerdote suo amico fedele: «Esci dal sospetto. Io apro le pagine dell’infanzia. Le pagine della coscienza ancora invincibilmente immacolate. Io uccido la sfiducia in me stesso e persino nella morte».


Ora il procuratore generale Carmelo Carrara ha avanzato la richiesta di conferma della pena per il presunto pedofilo. Monsignor Carmelo Cuttitta, vescovo ausiliare di Palermo, ha difeso Turturro: «E' un cittadino come tutti gli altri e per tutti i cittadini si presuppone l’innocenza fino alla sentenza definitiva. Le situazioni vanno valutate caso per caso. I giudici stanno facendo il loro lavoro e Turturro ha la possibilità di difendersi, finché non verrà accertata la sua responsabilità».

Per quanto concerne il quartiere dove vive Turturro ha opinioni contrastanti: nella scuola in cui il sacerdote insegnava in cui si verificò uno dei due episodi di violenza (le vittime avevano 10 anni a testa», qualcuno si ostina a mettersi dalla parte del parroco. Al contrario il Borgo non crede all'ex parroco ed è in attesa della sentenza, stabilita per il 13 ottobre. E ancora una difesa a «spada tratta» viene da don Vincenzo Noto: «Padre Paolo si comporta da persona molto corretta, continua le opere di carità e raccoglie alimenti per i poveri».