di Rosario Grillo
La categoria dell “eterno presente”, teorizzata da P. Barcellona in riferimento alla condizione ambientale dei giovani odierni, si può utilmente applicare a descrivere la qualità (in negativo) e la modalità,potrei dire la struttura, dell’Italia sotto Berlusconi.
Senza ombra di dubbio rispecchia l’immobilismo del governo attuale,screditato sul piano internazionale,del tutto scollato dagli imput della società civile,non reattivo di fronte ai contraccolpi della crisi economica mondiale,ripetutamente costretto a chiedere la fiducia di parlamentari in buona parte comprati a fior di quattrini o favori o prebende,eppure ostinato nella sua deleteria resistenza a non voler cedere il timone.
Qui l’ “eterno presente” è la chiave di un interessato potere d’interdizione,a detrimento degli interessi reali del Paese;è la scialuppa lasciata alla deriva perché l’approdo significherebbe dover rendere conto delle malefatte giudiziarie personali (Berlusconi) e di accoliti ( con un ampio ventaglio che va da Dell’Utri a Verdini a Bertolaso a Gianni Letta a Tremonti ecc.).
A furor di propaganda (quella sua abituale:capovolta) si dice di rispettare la sovranità popolare espressa nelle ultime elezioni,ma nella realtà si coprono interessi di parte,si danneggia gravemente l’Italia ( il Bilancio dello Stato,le prospettive di risanamento,la credibilità internazionale del Paese).
Inoltre,se ci spostiamo nel tempo,possiamo applicare l’ “eterno presente” a tutto il periodo dei governi di Berlusconi ed utilizzarla come metafora dell’Italia berlusconiana.
L’ “eterno presente” è difatti lo scenario epocale di una società bombardata da una propaganda politica,che ha utilizzato la fine delle ideologie per martellare ossessivamente sulla paura del Comunismo (in realtà morto e sepolto nell’ ’89 e in Italia certo anche prima) ed ingessare le idee,il normale –fondamentale – quotidiano lavorio intellettuale che analizza (ed interagisce con) il presente al fine di prospettare il futuro.Così facendo si è fatto venir meno ogni linfa dinamica alla società.Il fenomeno va letto in tutta la sua dimensione,anche se quiè descritto per via solamente sociologica.
Bell’esempio d’imprenditorialità se si sopprime la Dinamica sociale!
Berlusconi dice di essere imprenditore ma nella realtà ha costruito impresa con l’inganno e con favori madornali ( Craxi potrebbe testimoniare, senza citare i sospetti sugli appoggi mafiosi che sono tutt’oggi oggetto d’indagine).
L’edulcorante usato in quest’operazione è parte integrante dell’affarismo del Soggetto. Consiste infatti nella mediatizzazione sospinta a tutto vantaggio delle sue reti Mediaset fino al controllo semitotale dell’informazione in Italia (la Rai attuale ne è lo specchio).
Nello stesso tempo l’edulcorante è stato ed è un potente soporifero dell’energia intellettuale,che difatti è stata stornata con un’ingente dose di velinismo,di machismo,d’individualismo e di edonismo.Icasi eclatanti,in proposito,sono chiaramente i comportamenti “bunga bunga” di Berlusconi giustificati e spiegati all’insegna del “così fan tutti” “felicità per tutti” “sorrisi a gogo” “ carpe diem”.Quanta emblematicità in quella dichiarazione che irrideva il centrosinistra per la sua seriosità!
L’operazione è stata condotta in misura capillare, disponendo il Soggetto di collaboratori interessati addirittura alla vendetta personale( intendo ad esempio Brunetta e Sacconi).Così non è stato risparmiato nulla e nessuno.
Bisogna allora (almeno) far menzione della scuola pubblica,ridotta ad una larva,privata di tutto,comparata da perdente alla scuola privata che si cerca di favorire ( favorendo di fatto vasti interessi corporativi).La chiosa finale di un intervento oppressivo e nichilista,passato attraverso l’apparenza subdola della riforma Gelmini,la si può ritrovare nelle paroledi Tremonti : “ con la cultura non si mangia”.
Altra menzione doverosa riguarda i sindacati e il mondo del lavoro,trattati con la tecnica fine del ministro Sacconi orientata alla ddivisione del sindacato,all’ostracismo verso la CGIL,allo smantellamento della contrattazione nazionale.A fargli da spalla l’acuto Brunetta con operazioni contro l’amministrazione pubblica e a tutto vantaggio della precarizzazione del lavoro.
Le risultanze sono sotto gli occhi di tutti : giovani generazioni senza prospettive future,intelligenze emergenti costrette all’esilio,la ricerca annullata e vanificata,un patrimonioculturale costretto alla fatiscenza ( e nei casi estremi passibile di una svendita dietro l’allodola della privatizzazione),enti ed operatori di cultura vilipesi e messi alle porte.
La centrifuga di tutta l’operazione è stata ed è la proposta continua del tornaconto individuale,l’umiliazione della solidarietà (tra le generazioni e tra le etnie). Non si può non vedere,infatti, una saldatura d’interessi tra la Lega,mobilitata nelle campagne contro gli extracomunitari,e il PDL riassunto da Berlusconi e dai suoi coriferi ,quando si è catalizzata l’attenzione degli italiani sugli sbarchi a Lampedusa,sulla violenza nelle città e/o sulla violenza nelle manifestazioni di protesta.
E’ ben triste constatare che ripetuti scioperi, decisi nella disperazione e con l’urgenza dell’intervento riparatore, sono scivolati via nell’indifferenza e ripensare che la semplice proclamazione di uno sciopero generale era causa di crisi di governo nella Prima Repubblica!!
E’ triste constatare la discrepanza tra l’Italia delle Mani Pulite e l’Italia di Berlusconi!!