di Paola Totaro
Un fedelissimo del Cavaliere come Maurizio Paniz, ieri in un’intervista al sito Il nordest, ha lanciato una pesante accusa verso Berlusconi, il quale ha sicuramente sbagliato “a portare una commistione tra pubblico e privato” e candidando Gianni Letta al suo posto per accompagnare l’Italia verso le elezioni del 2013.
Successivamente Paniz, in parte, decide di arretrare ed ai microfoni di Rainews afferma: “Il Presidente Berlusconi ha perso una parte del suo consenso. Ma non credo che farà alcun passo indietro. Ma nel caso in cui lo facesse, voterei contro un governo tecnico. Questa maggioranza può esprimere un'altra persona di spicco. E faccio i nomi di Gianni Letta e di Renato Schifani”.
Nell’intervista aveva poi espresso il proprio parere negativo nei confronti di una ricandidatura di Berlusconi nel 2013, assicurando d’averne già parlato “a chi di dovere”.
"Sono gli uomini veri che fanno la differenza. E, in questo momento - afferma Paniz -, io sono critico con Berlusconi per aver portato una commistione fra pubblico e privato che non va bene. Berlusconi ha messo molte persone in posti per i quali non erano all'altezza. In generale la politica sbaglia quando agisce cosi', per questioni di partito o per ragioni personali".
Successivamente Paniz, in parte, decide di arretrare ed ai microfoni di Rainews afferma: “Il Presidente Berlusconi ha perso una parte del suo consenso. Ma non credo che farà alcun passo indietro. Ma nel caso in cui lo facesse, voterei contro un governo tecnico. Questa maggioranza può esprimere un'altra persona di spicco. E faccio i nomi di Gianni Letta e di Renato Schifani”.
Nell’intervista aveva poi espresso il proprio parere negativo nei confronti di una ricandidatura di Berlusconi nel 2013, assicurando d’averne già parlato “a chi di dovere”.
"Sono gli uomini veri che fanno la differenza. E, in questo momento - afferma Paniz -, io sono critico con Berlusconi per aver portato una commistione fra pubblico e privato che non va bene. Berlusconi ha messo molte persone in posti per i quali non erano all'altezza. In generale la politica sbaglia quando agisce cosi', per questioni di partito o per ragioni personali".
Paniz si dice anche scettico nei confronti di un governo tecnico: "non esiste – spiega il deputato bellunese - perche' non avrebbe nessun tipo di maggioranza parlamentare". E sarebbe sicuramente meglio salire al Colle per un governo proposto dallo stesso centro destra.
Berlusconi accetterebbe? Gli viene poi domandato. "Secondo me - risponde Paniz - non lo accettera', perché ritiene, giustamente, di aver dato un contributo fondamentale per tenere insieme tutte le componenti". "Ma io ritengo - conclude il deputato - che un segnale di discontinuita' ad un anno e mezzo dalle elezioni, mantenendo salda questa maggioranza, potrebbe rappresentare un'evoluzione positiva in prospettiva, aiutando Alfano ad acquisire consenso, autorevolezza e prestigio, che possono essere determinanti per vincere le elezioni del 2013".
Non solo Paniz, esprime il proprio disagio in merito ad una permanenza di Berlusconi alla guida del Paese. Ci sono gli ormai “ex” Responsabili che lo salvarono nel dicembre dello scorso anno e uomini del suo stesso partito che scalpitano. E raccolgono firme per convincerlo a farsi da parte, in fretta.
I frondisti si sono incontrati in un albergo della Capitale per valutare le prossime possibili mosse. Secondo Giustina Destro: “E’ chiaro – afferma – che il governo ha le ore contate. Ora aspettiamo di capire se ci sara’ il decreto e attendiamo il confronto al vertice di Cannes, poi noi usciamo per dire ‘basta’. Basta con i tatticismi, con i ricatti, con i personalismi. E’ arrivato il momento di voltare pagina”.
E le firme sono solo del Pdl.
Antonio Milo, deputato di Noi Sud e componente del gruppo degli ex responsabili confluiti in Popolo e Territorio smentisce di voler lasciare “Non è vero che io lascio la maggioranza, né sono un malpancista. Certo, c’è ora bisogno di un cambio di rotta”.
Di diverso avviso Roberto Antonione, deputato Pdl che invece ha già lasciato il gruppo e ha annunciato che non voterà la fiducia all’esecutivo e chiedendo le dimissioni di Silvio Berlusconi.
Gli scaiolani, poi, hanno ribadito la necessità di una revisione dell’azione governativa e Francesco Pionati ex Responsabile ed ex fedelissimo del cavaliere ha dichiarato: “Doveva ascoltarci prima”.
Addirittura Stracquadanio, che con Antonione decide di formare un gruppo autonomo, afferma: “Così non si va avanti”.
Insomma calcolando che il 14 ottobre scorso la fiducia al Governo è stata votata con 316 voti a favore e 301 contrari, la maggioranza, di fatto, non c’è più.