lunedì 12 settembre 2011

Berlusconi: martedì non verrà sentito dai pm di Napoli. Impegni istituzionali a Strasburgo.




di Martina Strazzeri


I magistrati napoletani non avranno il piacere di ascoltare le dichiarazioni di Silvio Berlusconi in chiave di testimone in merito all'inchiesta sui presunti ricatti di Lavitola e Tarantini. Era stato previsto da giorni per martedì prossimo l'appuntamento a Palazzo Chigi. Tuttavia il premier sarà costretto a saltare l'impegno già assunto, per via di diversi incontri internazionali tra Bruxelles e Strasburgo. La presidenza del Consiglio ha riferito di aver comunicato l'assenza di Berlusconi al procuratore di Napoli Giovandomenico Lepore. La presidenza del Consiglio provvederà, in base alle voci che corrono, a contattare la Procura di Napoli per prendere un altro appuntamento. Per martedì prossimo il presidente del Consiglio è atteso a Strasburgo al fine di incontrare il presidente della Commissione Ue Jose Manuel Barroso e il presidente dell'Europarlamento, Buzek e la mattina incontrerà a Bruxelles il presidente del Consiglio Eu, Herman Van Rompuy. Nonostante gli impegni istituzionali del premier, il Capo della Procura di Napoli ha detto: «Non è detto che non possa fare entrambe le cose magari torna in serata, chissà». Successivamente Lepore, visti gli impegni che occuperanno tutta la giornata del premier, ha affermato: «Potremo fissare un altro appuntamento. Noi siamo sempre a disposizione per concordare un'altra data». Invece a parere del portavoce Idv Leoluca Orlanda, Berlusconi «scappa di nuovo dai giudici: il lupo perde il pelo ma non il vizio». Anche Enrico Letta (Pd) ha espresso la sua opinione al riguardo: «Abbiamo la conferma che il premier è uno che non fa il suo dovere e che usa il suo ruolo per fatti privati». Lepore ha detto che il premier dovrà essere sentito esclusivamente al fine di fare luce su certi punti in veste di persona offesa. E ha continuato affermando che «non c'è nessuna norma che lo obblighi ad essere presente martedì». In base alle dichiarazioni eseguite, il premier dice di non aver mai subito atti di estorsione, ma di aver aiutato un amico in difficoltà economiche, insomma sì che il nostro premier aiuta tutti, proprio tutti.