di Paola Totaro
Dopo le violenze di sabato a Roma, durante manifestazione pacifica degli Indignados, Di Pietro chiede il pugno di ferro. La sua proposta è quella di definire una normativa speciale per fronteggiare l’emergenza violenza in Italia, che preveda arresti e fermi obbligatori, riti direttissimi con pene esemplari, condanne aggravate per i reati già esistenti. Insomma una nuova Legge Reale come negli anni di piombo. “Anzi – afferma Di Pietro – una Legge Real 2” perché “a stato d’emergenza si risponde con soluzioni d’emergenza e questa lo è perché noi ci troviamo alla vigilia di un neo-terrorismo”. “Occorre combattere e prevenire nuove ‘Piazze San Giovanni”.
Per “legge Reale” si intende la normativa speciale varata durante gli anni di piombo, che prende il nome del ministro della Giustizia, Oronzo Reale, il quale ne fu il principale relatore nel maggio 1975.
La norma sanciva:
• Autorizzazione alle forze dell'ordine di usare legittimamente le armi per «impedire la consumazione dei delitti di strage, di naufragio, sommersione, disastro aviatorio, disastro ferroviario, omicidio volontario, rapina a mano armata e sequestro di persona»;
• Estensione dl ricorso alla custodia preventiva, anche in assenza di flagranza di reato, di fatto permettendo un fermo preventivo di 96 ore (48+48) ore entro le quali va emesso decreto di convalida da parte dell'autorità giudiziaria;
• Divieto dell'uso del casco e di altri elementi potenzialmente atti a rendere in tutto o in parte irriconoscibili i cittadini partecipanti a manifestazioni pubbliche, svolgentesi in pubblico o in luoghi aperti al pubblico.
BASTA LEGGI AD PERSONAM. Durante un incontro con i cronisti, alla Camera, Di Pietro andando nel dettaglio ha spiegato la necessità dell’ “introduzione di specifiche previsioni di reato, l’ampliamento dell’associazione a delinquere, la possibilità di fermo e arresto in flagranza o in quasi flagranza per reati che finora non lo prevedono, un inasprimento delle pene previste e processi per direttissima” ed ha affermato anche al Parlamento di fare in fretta: “Invece di continuare a perdere tempo con le leggi ad personam, le camere devono mettere a punto una legislazione penale adeguata a fronteggiare emergenze come quelle degli scontri di sabato scorso. Vanno previste nuove figure di reato legate proprio alle manifestazioni, vanno aumentate le pene per i reati già previsti di danneggiamento e lesioni, vanno allargati, per questo tipo di reati, i tempi di fermo e arresto prevedendo un ampliamento della ‘quasi flagranza’, vanno previsti riti per direttissima in costanza di arresto o di fermo in modo da arrivare alla sentenza primo grado con la permanenza in carcere”. L’ex pm ha poi proposto di utilizzare le misure già messe in atto per la prevenzione dei disordini negli stadi, come l’obbligo di firma per i diffidati.
REAZIONI. Contraria la maggioranza. Fabrizio Cicchitto, ha dichiarato che la proposta del leader Idv “va presa con grande beneficio di inventario. La sua è una linea oltranzista da tutti i punti di vista – ha spiegato – nel senso dei rapporti con le forze sociali più scatenate da un lato e nel senso repressivo dall’altro”.
Molto più pesante la risposta della Lega. Il vicepresidente dei senatori padani, Sandro Mazzatorta, ha proposto di estendere la legge Reale “anche a chi istiga alla violenza proprio come hanno fatto Di Pietro e altri esponenti dell’Idv. Maggiore rigore anche a carico di chi istiga”.
MARONI. A favore della proposta di Di Pietro, a sorpresa si è detto invece il ministro dell’Interno Roberto Maroni, tanto da dichiarare - al suo arrivo nella sede di Assolombarda per un incontro con la giunta a porte chiuse -: “Domani riferirò in Senato, ma devo dire che, per una volta, sono d’accordo con Antonio Di Pietro, che oggi ha detto che servono nuove norme per prevenire, una nuova legge Reale bis. E’esattamente quello che voglio dire domani, – ha aggiunto il titolare del Viminale – annunciare una proposta per nuove misure legislative che possano consentire alle Forze di Polizia, alle Forze dell’Ordine, di prevenire più efficacemente i fatti, le violenze, come quelle di sabato”.
POSSIBILISTA. Ignazio La Russa in merito la presa di posizione del Ministro dell’Interno, ha dichiarato: “In casi del genere credo che i decreti, ci possano anche stare: vedremo, comunque, la natura delle proposte di Maroni” con cui “ci siamo sentiti, mi ha informato di quello che dirà domani alla Camera e concordo pienamente con quello che annuncerà”.
NESSUNA LEGGE SPECIALE. Contro le proposte di Maroni e Di Pietro si sono dette Debora Serracchiani e Rosy Bindi del Pd. L’europarlamentare ha affermato che “se il primo pensiero corre alle leggi speciali siamo sulla strada sbagliata” perché “forze dell’ordine e intelligence hanno gli strumenti necessari per far fronte alla minaccia. Ma dall’esecutivo devono venire indicazioni estremamente chiare e devono essere fornite le risorse indispensabili, mentre da certe parti dell’opposizione dovrebbe venire meno demagogia”. La Bindi invece si dice certa che “invocare leggi che non ci sono più nel nostro paese forse dimostra una debolezza dell’attuale ordinamento. Occorrono certamente misure repressive, ma non occorre tornare al passato”. Anna Finocchiaro si unisce alle due colleghe del Pd. Il capogruppo dei democratici al Senato pense che vadano “applicate e fatte rispettare le leggi esistenti e promossa quella prevenzione che forse non è stata fatta e invece andava fatta prima e meglio”.
COLLETTA PER LA BENZINA. E’ di oggi la notizia della preoccupante presa di posizione dei sindacati di tutte le forze di sicurezza, quali: la Polizia di Stato, i Vigili del Fuoco, la Guardia Forestale, e la Polizia Penitenziaria i quali domani, martedì 18 ottobre, manifesteranno in tutte le piazze italiane mettendo in risalto i problemi con i quali i lavoratori della sicurezza devono convivere ogni giorno a causa di carenze economiche.
Chiederanno per questo motivo ai cittadini, di contribuire con un versamento libero al fine di recuperare risorse finanziarie e consentire ai mezzi di sicurezza di fare il pieno di carburante, necessario a garantire i regolari pattugliamenti.
Forse prima di pensare a leggi speciali occorrerebbe pensare all’ordinaria amministrazione.
Dopo le violenze di sabato a Roma, durante manifestazione pacifica degli Indignados, Di Pietro chiede il pugno di ferro. La sua proposta è quella di definire una normativa speciale per fronteggiare l’emergenza violenza in Italia, che preveda arresti e fermi obbligatori, riti direttissimi con pene esemplari, condanne aggravate per i reati già esistenti. Insomma una nuova Legge Reale come negli anni di piombo. “Anzi – afferma Di Pietro – una Legge Real 2” perché “a stato d’emergenza si risponde con soluzioni d’emergenza e questa lo è perché noi ci troviamo alla vigilia di un neo-terrorismo”. “Occorre combattere e prevenire nuove ‘Piazze San Giovanni”.
Per “legge Reale” si intende la normativa speciale varata durante gli anni di piombo, che prende il nome del ministro della Giustizia, Oronzo Reale, il quale ne fu il principale relatore nel maggio 1975.
La norma sanciva:
• Autorizzazione alle forze dell'ordine di usare legittimamente le armi per «impedire la consumazione dei delitti di strage, di naufragio, sommersione, disastro aviatorio, disastro ferroviario, omicidio volontario, rapina a mano armata e sequestro di persona»;
• Estensione dl ricorso alla custodia preventiva, anche in assenza di flagranza di reato, di fatto permettendo un fermo preventivo di 96 ore (48+48) ore entro le quali va emesso decreto di convalida da parte dell'autorità giudiziaria;
• Divieto dell'uso del casco e di altri elementi potenzialmente atti a rendere in tutto o in parte irriconoscibili i cittadini partecipanti a manifestazioni pubbliche, svolgentesi in pubblico o in luoghi aperti al pubblico.
BASTA LEGGI AD PERSONAM. Durante un incontro con i cronisti, alla Camera, Di Pietro andando nel dettaglio ha spiegato la necessità dell’ “introduzione di specifiche previsioni di reato, l’ampliamento dell’associazione a delinquere, la possibilità di fermo e arresto in flagranza o in quasi flagranza per reati che finora non lo prevedono, un inasprimento delle pene previste e processi per direttissima” ed ha affermato anche al Parlamento di fare in fretta: “Invece di continuare a perdere tempo con le leggi ad personam, le camere devono mettere a punto una legislazione penale adeguata a fronteggiare emergenze come quelle degli scontri di sabato scorso. Vanno previste nuove figure di reato legate proprio alle manifestazioni, vanno aumentate le pene per i reati già previsti di danneggiamento e lesioni, vanno allargati, per questo tipo di reati, i tempi di fermo e arresto prevedendo un ampliamento della ‘quasi flagranza’, vanno previsti riti per direttissima in costanza di arresto o di fermo in modo da arrivare alla sentenza primo grado con la permanenza in carcere”. L’ex pm ha poi proposto di utilizzare le misure già messe in atto per la prevenzione dei disordini negli stadi, come l’obbligo di firma per i diffidati.
REAZIONI. Contraria la maggioranza. Fabrizio Cicchitto, ha dichiarato che la proposta del leader Idv “va presa con grande beneficio di inventario. La sua è una linea oltranzista da tutti i punti di vista – ha spiegato – nel senso dei rapporti con le forze sociali più scatenate da un lato e nel senso repressivo dall’altro”.
Molto più pesante la risposta della Lega. Il vicepresidente dei senatori padani, Sandro Mazzatorta, ha proposto di estendere la legge Reale “anche a chi istiga alla violenza proprio come hanno fatto Di Pietro e altri esponenti dell’Idv. Maggiore rigore anche a carico di chi istiga”.
MARONI. A favore della proposta di Di Pietro, a sorpresa si è detto invece il ministro dell’Interno Roberto Maroni, tanto da dichiarare - al suo arrivo nella sede di Assolombarda per un incontro con la giunta a porte chiuse -: “Domani riferirò in Senato, ma devo dire che, per una volta, sono d’accordo con Antonio Di Pietro, che oggi ha detto che servono nuove norme per prevenire, una nuova legge Reale bis. E’esattamente quello che voglio dire domani, – ha aggiunto il titolare del Viminale – annunciare una proposta per nuove misure legislative che possano consentire alle Forze di Polizia, alle Forze dell’Ordine, di prevenire più efficacemente i fatti, le violenze, come quelle di sabato”.
POSSIBILISTA. Ignazio La Russa in merito la presa di posizione del Ministro dell’Interno, ha dichiarato: “In casi del genere credo che i decreti, ci possano anche stare: vedremo, comunque, la natura delle proposte di Maroni” con cui “ci siamo sentiti, mi ha informato di quello che dirà domani alla Camera e concordo pienamente con quello che annuncerà”.
NESSUNA LEGGE SPECIALE. Contro le proposte di Maroni e Di Pietro si sono dette Debora Serracchiani e Rosy Bindi del Pd. L’europarlamentare ha affermato che “se il primo pensiero corre alle leggi speciali siamo sulla strada sbagliata” perché “forze dell’ordine e intelligence hanno gli strumenti necessari per far fronte alla minaccia. Ma dall’esecutivo devono venire indicazioni estremamente chiare e devono essere fornite le risorse indispensabili, mentre da certe parti dell’opposizione dovrebbe venire meno demagogia”. La Bindi invece si dice certa che “invocare leggi che non ci sono più nel nostro paese forse dimostra una debolezza dell’attuale ordinamento. Occorrono certamente misure repressive, ma non occorre tornare al passato”. Anna Finocchiaro si unisce alle due colleghe del Pd. Il capogruppo dei democratici al Senato pense che vadano “applicate e fatte rispettare le leggi esistenti e promossa quella prevenzione che forse non è stata fatta e invece andava fatta prima e meglio”.
COLLETTA PER LA BENZINA. E’ di oggi la notizia della preoccupante presa di posizione dei sindacati di tutte le forze di sicurezza, quali: la Polizia di Stato, i Vigili del Fuoco, la Guardia Forestale, e la Polizia Penitenziaria i quali domani, martedì 18 ottobre, manifesteranno in tutte le piazze italiane mettendo in risalto i problemi con i quali i lavoratori della sicurezza devono convivere ogni giorno a causa di carenze economiche.
Chiederanno per questo motivo ai cittadini, di contribuire con un versamento libero al fine di recuperare risorse finanziarie e consentire ai mezzi di sicurezza di fare il pieno di carburante, necessario a garantire i regolari pattugliamenti.
Forse prima di pensare a leggi speciali occorrerebbe pensare all’ordinaria amministrazione.